Centro Ufologico Nazionale

U.S.O.: il mistero dei mari


UFO, si sa, significa Oggetto Volante non Identificato.

Tuttavia esistono molte tipologie di UFO e alcune di queste posseggono caratteristiche davvero sorprendenti. Non ci riferiamo solo alla forma di questi oggetti ma anche alla capacità che hanno di adattarsi ad ogni mezzo in cui si trovano a transitare.

Da molto tempo gli UFO vengono avvistati in ambienti marini o comunque in luoghi connessi con l’acqua, per lo più fiumi e laghi. Da così tanto tempo che per questa particolare categoria di UFO è stato coniato il nuovo termine di USO ovvero Unidentified Submerged Objects (oggetti sottomarini non identificati).
In merito a questa tipologia la storia ci narra eventi molto singolari che spesso appaiono sulle cronache dei giornali.


SOMMARIO


CAROSELLO DI USO NEL MARE ADRIATICO

Uno dei più noti avvistamenti di USO è quello che avvenne nel dicembre del 1978 sul litorale Adriatico; in quell’occasione, si trattò di una vera e propria ondata, l’evento terrorizzò i pescatori marchigiani e abruzzesi e spinse le autorità a far pattugliare la zona da motovedette della guardia costiera e da navi della Marina militare.
All’epoca sui giornali locali comparvero titoli di questo tenore:

    "Colonne d’acqua e luci danzanti in Adriatico: psicosi collettiva?"

    "Adriatico: razzo rosso avvistato da una vedetta della Marina".

Le segnalazioni furono moltissime.
Ecco come al riguardo, esordì un articolista del Corriere Adriatico:

    "Rimini: UFO grosso come un mercantile.

    Una palla di fuoco della grandezza di una nave mercantile di media stazza è stata avvistata la notte scorsa da migliaia di persone, che hanno potuto osservarla per ben sei ore, tra Bellaria e Cesenatico.

    L’oggetto misterioso è stato visto dai primi verso le ventuno a Bellaria e si è dissolto verso le tre di questa mattina all’attesa di Cesenatico.

    'Era due o tre miglia al largo - ha detto lo studente Roberto Mantovani, di 25 anni che lo ha osservato con un telescopio per varie ore - al centro, circondata da una luce abbagliante, c’era una specie di cupola che aveva a destra in alto una fila di luci ellittiche verdi. In basso a sinistra c’era un’altra fila di luci quasi a pelo d’acqua.'"

Un fotografo di Bellaria scattò due rullini a colori. Dovette però usare soltanto una macchina tradizionale, perchè una seconda macchina, elettronica, non funzionò.

La cattiva qualità delle immagini così ottenute non ha permesso finora agli studiosi di pronunciarsi in maniera definitiva in merito al fenomeno descritto.

Nelle fotografie, seppur con notevole difficoltà è infatti solo possibile distinguere la sagoma di un oggetto di natura non interpretabile.

Tra le ipotesi avanzate quella che si fosse trattato di un’imbarcazione incendiata sembrò essere all’epoca la più probabile.

Tuttavia nessuna conferma fu data in questo senso. Il comandante Falcone, della Capitaneria di Porto di Rimini, dichiarò invece che, viste le condizioni del mare, nessun natante civile o militare aveva lasciato il porto la sera prima.



FENOMENI INSOLITI PROVOCATI DAGLI USO

È possibile ipotizzare la presenza di ordigni sconosciuti nei mari del nostro pianeta non solo tramite testimonianze visuali, ma anche per via indiretta.

Vediamo come:

i principali fenomeni insoliti legati agli USO si sono manifestati sostanzialmente in quattro diverse forme:

a) fenomeni elettromagnetici che causano disturbi alle apparecchiature di bordo e ai radar.
Tali fenomeni sono stati riscontrati su più imbarcazioni contemporaneamente e si sono manifestati indifferentemente sia di giorno che di notte;

b) colonne d’acqua alte fino a 300 metri, alzatesi in prossimità di imbarcazioni.
Il fenomeno è stato riscontrato sempre durante il giorno;

c) fenomeni luminosi notturni e segnalazioni, sia diurne che notturne, prodotte da strani corpi in immersione ed emersione;

d) fenomeni acustici di origine non identificata.

Per quanto riguarda quest’ultima fenomenologia (che però è molto rara) ci sembra interessante riportare l’episodio che segue.

Nel settembre 1994, accadde un avvenimento che sconcertò molti studiosi americani. In quel periodo infatti la Marina USA venne allertata a causa di alcuni suoni di natura ignota provenienti dai fondali di una regione dell’Oceano Pacifico.

Per una durata di oltre una settimana i sub della U.S. Navy si occuparono di capire l’origine del fenomeno, una misteriosa pulsazione, che mise alla prova diversi oceanografi ed esperti di acustica.

Il suono, la cui registrazione è ancora nelle mani della Marina Militare, fu giudicato dagli esperti come prodotto non da qualcosa di biologico ma da qualcosa di meccanico, ovvero artificiale.

Gli esempi di effetti elettromagnetici riconducibili alla presunta attività di UFO sottomarini sono un po’ più numerosi.

Nell’ottobre del 1965 Alfred Stanford, capitano della Marina Militare degli Stati Uniti in pensione, navigava al largo della costa sud orientale degli USA con il suo ospite il dottor Paul Sheldon, a bordo dell’imbarcazione Vision 4, quando tutto a un tratto i due vennero a trovarsi nel bel mezzo di un potente campo elettromagnetico.
Stanford e Sheldon dichiararono che la bussola della loro imbarcazione era improvvisamente impazzita e che l’ago dello strumento si era messo a girare vorticosamente.

Un malfunzionamento della bussola fu escluso da un successivo controllo fatto effettuare da Stanford al ritorno.

In questo caso non possono non venire in mente le decine di testimonianze relative ad incontri ravvicinati con UFO sulla terraferma in cui si sono verificati episodi simili (macchine che si fermano all'improvviso, luci che si abbassano, televisori che si oscurano...).
In tutti questi casi sembra proprio che gli UFO riescano a creare un intenso campo magnetico tale da influenzare le nostre apparecchiature elettroniche.

Non si può neanche fare a meno di pensare al famigerato Triangolo delle Bermuda il luogo in cui molti testimoni hanno dichiarato di aver sperimentato inspiegabili variazioni del campo magnetico.

Come si sa il Triangolo delle Bermuda è una zona delimitata per convenzione dall’arcipelago delle Bermuda, dall’Isola di Gran Bahama e da Portorico.

Qui e in alcune zone limitrofe si sono verificate negli anni numerose sparizioni di navi e aerei molte delle quali rimaste inspiegate, e alcune da mettere in relazione con la fenomenologia UFO.

Ufficialmente tutto iniziò il 5 dicembre del 1945 in una giornata in cui - è stato erroneamente scritto - le condizioni meteorologiche erano stupende.

Cinque caccia da ricognizione Avengers scomparvero nel nulla, come pure scomparve l'aereo Martin Mariner inviato in loro soccorso, opportunamente attrezzato per la missione.

Da allora sono stati registrati più di un centinaio di casi di navi ed aerei scomparsi nella zona. Curiosamente come spesso accade anche per le ondate ufologiche ci sono state alcune annate particolarmente dense di avvenimenti anomali.

Nel 1967 ad esempio un gran numero di imbarcazioni scomparvero senza lasciare traccia; la sparizione delle imbarcazioni fu peraltro messa in relazione con un gran numero di avvistamenti ufologici.

Nel febbraio 1967 scomparve una nave da trasporto con cinque uomini di equipaggio. Un mese prima un’altra imbarcazione era svanita nel nulla.

Sempre nel 1967 nel mese di maggio scomparve l’equipaggio (quattro uomini) di un piccolo natante e nel dicembre dello stesso anno un’altra nave sparì nelle acque dell’Oceano Atlantico dopo aver lanciato un SOS invano raccolto dalla guardia costiera statunitense.

Nell’Atlantico dunque gli USO sembrano più presenti che altrove.
Avvistamenti ufologici in relazione all’ambiente acquatico hanno permesso di individuare alcuni luoghi particolarmente soggetti alla presenza di questo fenomeno.

Tali luoghi sono: le sponde di alcuni tratti del fiume Mississippi (in particolare la zona in prossimità di New Orleans), alcune aree di mare davanti alle coste scozzesi e soprattutto il Golfo del Messico (area molto attiva da un punto di vista ufologico).



(Tratto da Oltre la Conoscenza n° 17)