Il primo caso di rapimento, divenuto un classico, è l'avventura capitata nel 1961 ai coniugi Betty e Barney Hill.
Dopo quell'esperienza Betty cominciò a soffrire di incubi notturni in cui sognava di essere trasportata a bordo del misterioso oggetto e di venir sottoposta ad analisi.
Del caso si occupò allora il dottor Benjamin Simon un noto psichiatra di Boston che sottopose marito e moglie a un trattamento di ipnosi regressiva (una particolare terapia che consente di far regredire la mente di un individuo per fargli ricordare ciò che inconscaiemte ha rimosso). Gli esseri che li avevano rapiti erano undici e le loro fattezze erano di tipo umanoide, alti poco più di un metro e venti, con la pelle grigia e la testa grossa, una descrizione, questa, che troverà molti riscontri nelle testimonianze di altri rapiti.
La notizia del sequestro, resa nota da un giornalista solo nel 1966, fece scalpore perchè fino ad allora, come dimostra la nutrita casistica degli anni cinquanta e sessanta, l'attività dei dischi volanti era stata più che mai discreta e gli avvistamenti si riferivano per lo più ad oggetti in quota alquanto elusivi e difficili da intercettare. L'11 ottobre 1973 a Pascagoula, nello stato americano del Mississippi, due operai, Charles Hickson e Calvin Parker ebbero un'esperienza simile a quella dei coniugi Hill ma a differenza di questi la loro memoria conservava un vivido ricordo dell'accaduto.
Anche in questo caso l'ipnosi, praticata dal prof. James Harder, fu molto utile e portò alla conclusione che i soggetti avevano vissuto un fatto decisamente fuori dal comune. Risale invece al 1975 il caso di Travis Walton, sulla cui vicenda personale è basata la sceneggiatura del film Bagliori Nel Buio (Paramount 1993). In Italia vale la pena di segnalare l'insolito caso della guardia giurata genovese Fortunato Zanfretta che nel 1978 fu ritrovato in stato di shock nei pressi di una villa di Marzano di Torriglia nell'entroterra ligure.
L'uomo raccontò di avere visto un essere mostruoso alto tre metri entrare all'interno di un grosso oggetto luminoso di forma triangolare che si sarebbe poi sollevato in aria scomparendo in cielo. Negli anni ottanta i casi di Betty Andreasson e, soprattutto, dello scrittore Whitley Strieber (autore dei best sellers Communion e Contatto con l'infinito) hanno riportato prepotentemente alla ribalta il fenomeno dei rapimenti alieni che alcuni, tra cui lo stesso Strieber, cominciano ora a leggere anche in chiave mistica. I casi sopracitati sono i più noti e contengono diversi elementi che ci permettono di individuare delle costanti nei rapimenti. Queste costanti si possono così riassumere: 1) Il fenomeno del missing time o vuoto temporale per cui la vittima del rapimento soffre di vere e proprie amnesie circa l'accaduto, come se l'evento fosse stato rimosso, non sappiamo se inconsciamente o artificialmente, dal suo cervello. 2) I disturbi psicofisici (nausea, mal di testa, incubi notturni) che si manifestano nei giorni successivi al sequestro e che inizialmente la vittima può non collegare all'esperienza vissuta. 3) La visita medica a bordo del disco volante che è una delle più frequenti situazioni in cui il rapito viene coinvolto. In genere si tratta di una visita molto accurata eseguita forse a scopo conoscitivo o sperimentale. 4) L'aspetto fisico degli umanoidi che generalmente vengono descritti di bassa statura, macrocefali con grandi occhi da insetto bocca piccola e naso sottile. 5) Il ricordo dell'esperienza sotto ipnosi che rappresenta uno dei metodi di indagine e verifica preferiti dai ricercatori specialisti: l'ipnosi regressiva permette al soggetto di ricordare l'evento, se è vittima del fenomeno del missing time o di ricordare più particolari se invece non soffre di amnesia. Un'altra caratteristica comune a molti rapimenti è la presunta ciclicità degli stessi. La metodologia di indagine in questo delicatissimo campo è più che mai controversa e deve far fronte a un'esigenza di estrema chiarezza e obiettività. Pazzi dunque?
Tutt'altro. E ancora, è solo un caso se una ricerca medica ha stabilito che i sintomi psicologici di una vittima di abduction sono molto simili a quelli di chi è vittima di uno stupro?
Naturalmente stiamo solo parlando di sintomatologie psichiatriche e non è nostra intenzione voler mescolare due esperienze così diverse né demonizzare in alcun modo la figura dell'alieno che dopotutto, se vogliamo credere nella sua realtà oggettiva, non merita certo una connotazione così malvagia. Dal momento che in questo ramo dell'ufologia è necessario procedere con i piedi di piombo è impossibile dare spiegazioni definitive. L'unica cosa che possiamo fare è cercare di raccogliere più indizi possibili nel tentativo di ottenere una visione di insieme sufficentemente logica e coerente. |